Mentre tutto il mondo itaglianico – compreso il famigerato jetset – sta arrovellandosi per l’eliminazione della nazionale pallonara dai mondiali di calcio, domani 27 giugno 2010, cade il TRENTENNALE della “tragedia” di Ustica. Convengo che chiamarla “tragedia” risulta alla minoranza dei cittadini italiani, di cui frega ancora qualcosa di questo porco paese, un infame eufemismo, ma la utilizzo apposta perché secondo qualcuno l’utilizzo di termini quali: strage oppure abbattimento, decisamente più appropriati, risulterebbero offensivi.
Tra questi, anche se in forma decisamente più possibilista, risulta esserci il sottosegretario alla presidenza del consiglio, con delega alle politiche familiari On. Carlo Giovanardi.
Secondo il popolare-liberale modenese sul DC9 dell’Itavia fu collocata una bomba ed eventuali altri scenari devono essere classificati quali fantasiosi. Queste le parole: “Sappiamo ormai con certezza che non c’erano aerei in prossimità del Dc9 e che le tracce accertate sui resti dell’aereo, come tutti possono vedere a Bologna, sono quelle di una bomba”
Secondo il giudice Rosario Priore – che per nove anni istitutì la pratica Ustica, e che soprattutto ha sopportato il Giovanardi [***] sostenere questa assurda tesi a “radio Anch’io” – così come l’attuale magistratura inquirente, l’ipotesi della bomba non sta ne in cielo ne in terra e non secondo una libera interpretazione, ma dalle risultanze peritali sui relitti dell’aereo, aggiungendo che se l’On. Giovanardi parla a nome del Governo “è un problema. Soprattutto perché il Governo dovrà sostenere le rogatorie …”
Trascurando che il PROBLEMA di avere Giovanardi al governo è lampante, mi sorge un’altra domada: per quale ragione dire che l’Onorevole in questione è un lazzarone che non vuole che verità sia fatta, può costare una querela, quando infangare, meglio, dimenticare, archiviare, derubricare a disgrazia 81 vittime, di cui 13 bambini è esercizio delle proprie facoltà di governo.
Giovanardi, VERGOGNA.
Ma non è finita.
Sempre per quella sparuta minoranza che non si pregia di giudicare il 4-2-1-3 oppure il 4-4-2 di Mastro Lippi, o che almeno ha altro a cui pensare, non possono passare inosservate le parole del presidente emerito della repubblica Francesco “piccone” Cossiga, secondo il quale per saperne di più circa Ustica bisognerebbe parlare coi francesi che allora erano in guerra con la Libia in Ciad.
Io che non so neanche dove cazzo è piantato il Ciad andrò a documentarmi immantinente, ma non riesco a capacitarmi del fatto che questa “COLOSSALE ED EMERITA TESTA DI LEGNO” ha dovuto aspettare 30 ANNI per dirci dove andare a guardare. Voglio dire: Cossiga, ci hai tediato con il finale di Beuatiful e non ci hai detto nulla sul caso Moro, neanche per Ustica ci vuoi dire qualcosa ? In fondo non eri entrambe le volte MINISTRO DEGLI INTERNI.
Cossiga, VERGOGNA.
g.
[***] “Mo co dit Giovanärdi” è un modo di dire parmigiano, che canzona l’interlocutore, quasi con tenerezza visto la bestialità appena detta. Confermo quindi che i nomi vogliono dire qualcosa.