one year ago

Lessons-from-Fukushima
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E’ piuttosto singolare il dover attendere 12 mesi per riuscire finalmente a capire la gravità del disastro di Fukushima.

Oggi, non so quale sia la posizione ufficiale dei “soloni” di allora (l’ex no nuke Chicco Testa, il liberista Oscar Giannino, ecc. ecc) oppure degli sciacalli (Romani, Santanche ecc. ecc.), ma scoprire che in quei giorni fu preparata l’evacuazione di Tokyo, dovrebbe dare l’idea di quale grosso casino si sia verificato a Fukushima.

A un anno dal disastroun’inchiesta indipendente svela inquietanti retroscena sulla gestione della crisi e sulle gravi falle nella catena di comando. Secondo gli esperti chiamati in causa da questa inchiesta, condotta dalla Rebuild Japan Initiative Foundation, si è addirittura rischiato una “reazione a catena demoniaca”.

Stando alle cronache, infatti, il presidente della Tokyo Electric Power, più conosciuta con l’acronimo Tepco, in un primo momento avrebbe dato indicazioni di raffreddare i reattori danneggiati con sola acqua dolce (per preservare gli impianti), quindi a seguito “dell’ammmutinamento” del signor Masao Yoshida – tecnico Tepco, che insieme ad altri grandi uomini, contravvenedo agli ordini, iniettarono acqua salata, salvando, non i reattori, ma vite umane – esortava Naoto Kan, all’allora primo ministro, all’evacuazione dell’impianto. Secondo l’allora portavoce del governo Yukio Edano, abbandonare in quello stato Fukushima-Daichi, avrebbe significato appunto evaquazione di Tokio e la perdita della centrale di Tokai, vicino alla Capitale, concludendo: «Abbandonare l’impianto infatti avrebbe probabilmente provocato l’esplosione dei reattori, con una scarica di radiazioni tale da raggiungere le altre centrali nucleari della zona e provocare altre esplosioni»

Robetta …

Per la verità già un’altra inchiesta indipendente americana, condotta da Nature, lascia un attimimo esterefatti. Effettuando un’analisi delle immagini passate alla storia circa lo scoppio del fabbbricato del reattore nr.3 vi sono un paio di esperti – uno si occupò dell’inciddente di Three Miles island, l’altro un ingeniere nucleare russo – che non sono proprio sicuri che quel gran bordello sia stato solo opera dell’idrogeno. Il russo, dal nome impronunciabile arriva a dire: “Vedete la fiamma ed il conseguente scoppio, questo è l’idrogeno certamente, ma la colonna di fumo successiva, la sua grande estensione verticale, potrebbero far pensare che, come a Chernobyl, il coperchio del reattore sia saltato.

Il fatto che abbiano trovato isotopi di plutonio 238 a 45 Km di distanza, come dire, tranquillizza …
до свидания
Г И У Л И О

 

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